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Solidarietà a MILLER ARMÍN DUSSÁN CALDERÓN portavoce di ASOQUIMBO

Rilanciamo l’Appello, promosso da molti sindacati, movimenti sociali e organizzazioni per la difesa dei diritti umani, insegnanti, studiosi, ricercatori, scienziati colombiani e internazionali  in solidarietà a Miller Armin Dussan Calderón, professore  dell’Università Surcolombiana  e portavoce di ASOQUIMBO, associazione dei comitati e movimenti di resistenza alla costruzione della diga El Quimbo, contro il quale lo scorso 28 maggio la Procura Regionale di Huila ha aperto un’indagine per il suo impegno al fianco delle popolazioni colpite dal progetto idroelettrico. Contemporaneamente è anche stato avviato nei suoi confronti un accertamento disciplinare in ambito universitario su sollecitazione di EMGESA, cosa che evidenzia l’intenzionalità di intimidire il professor Miller Dussán e chiunque denunci le irregolarità di queste grandi opere devastanti per i territori e le comunità.

Firma qui l’ Appello al Presidente della Repubblica di Colombia:

https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dGt1QllNRlJaX095NDV1eWtXMzNSTUE6MQ&ifq

Colombia, luglio 2012

Signor
Juan Manuel Santos Calderón
Presidente della Repubblica di Colombia

Con copia a:
Ministro del Interior: Federico Renjifo
Ministra de Justicia y del Derecho: Ruth Stella Correa Palacio
Ministro de Ambiente y Desarrollo sostenible: Frank Pearl
Ministra de Educación: María Fernanda Campo Saavedra
Procurador General de la Nación: Alejandro Ordóñez Maldonado
Defensor del Pueblo: Volmar Antonio Pérez Ortiz
Alta Consejera Presidencial para la Gestión Pública y Privada: Catalina Crane Arango
Alto Consejero para las Regiones y la Participación Ciudadana: Alejandro Char Chaljub
Alto Consejero para la Convivencia y la Seguridad Ciudadana: Francisco José Lloreda
Organizaciones defensoras de Derechos Humanos Nacionales e Internacionales

Oggetto: Azione urgente a favore del professore e ricercatore dell’Università Surcolombiana MILLER ARMÍN DUSSÁN CALDERÓN. Preallarme per situazioni di vulnerabilità e rischio di violazione dei Diritti Umani della popolazione civile organizzata e degli accademici dediti all’indagine relazionata ai conflitti ambientali in Colombia.

Noi diversi gruppi d’indagine, organizzazioni sindacali, sociali e difensori dei Diritti Umani; professori, accademici, ricercatori, scienziati nazionali e internazionali che firmiamo quest’appello, vogliamo manifestare la nostra preoccupazione, sostegno e solidarietà al professore, ricercatore,  leader sociale dell’Università Surcolombiana, MILLER ARMIN DUSSAN CALDERÓN, contro il quale, lo scorso 28 maggio, la Procura Regionale di Huila ha aperto un’indagine.

Nella presente azione urgente e di preallarme sosteniamo che:

1. Il professore e ricercatore MILLER DUSSAN CALDERON è laureato in Linguistica e Letteratura all’Università Surcolombiana -USCO- , è Specialista in Istituzioni Giuridico Politiche e Diritto Pubblico all’Università Nazionale di Colombia, Magister in Sviluppo Educativo e Sociale all’Università Pedagogica, Master in Educazione e Società, ed è  Dottore in Educazione e Società con la qualifica di eminente (cum laude), questi due ultimi titoli conseguititi all’Università Autonoma di Barcellona.

Attualmente lavora come professore alla USCO, attività che  svolge dal 1993, orientando le cattedre di Pedagogia, Epistemologia, Filosofia e Storia dell’Educazione, Soluzioni di Conflitti, Assessorato di Pratiche Pedagogiche. Ha lavorato come ricercatore nel Centro de Estudios e Investigaciones Docentes Ceid-Fecode e collabora con la Rivista Educación y Cultura, sulla quale si basa il Movimiento Pedagógico. Ha rappresentato i docenti nel Consiglio Superiore della USCO e ha lavorato per la qualità dei processi educativi e per il benessere della comunità universitaria in generale. Nel 1997, quando ha rivestito l’incarico di vicerettore della UCSO, ha contribuito alla proposta della Rete di Università per la Pace e la Convivenza Nazionale.

È stato ricercatore per sette anni, integrante del  Gruppo Interuniversitario di Lavoro d’Educazione Popolare per Adulti insieme ad altri colleghi delle università di Antioquia, Valle, Cauca e dell’Università Pedagogica Nazionale. Ha lavorato con l’equipe di ricercatori del gruppo delle Università delle Ande, Colciencias, Università di Harvard, Red Prodepaz, Fundaciones Petroleras e Universidad Surcolombiana, nel contesto del  progetto “Empoderamiento de las comunidades desde los programas de desarrollo y paz y las fundaciones petroleras”.

Il lavoro del professor Dussán è ampiamente conosciuto a livello nazionale e internazionale ed i suoi studi e argomentazioni sugli impatti e i conflitti generati dalle costruzioni di centrali idroelettriche sono stati pubblicati in libri, riviste e portali e diffusi in forum accademici e sociali di diverse parti del mondo. Prodotto delle sue analisi, le denunce argomentate e le proteste sociali delle comunità danneggiate dalla costruzione della diga El Quimbo, della Contraloría General della Repubblica, della Unidad Nacional Anticorrupción e della nuova Unità di Reati contro l’Ambiente della Procura,  hanno avuto seguito e sono oggetto di indagine in merito al progetto El Quimbo, per il danno ambientale e “per la gravità delle situazioni creatasi, che mettono a rischio le risorse pubbliche e la vita e la salute dei cittadini dell’area coinvolta”.

2. Attualmente affianca il movimento sociale in difesa delle comunità danneggiate dal progetto idroelettrico El Quimbo, argomentando e sostenendo per scritto e in forma verbale e pacifica la difesa degli  ecosistemi, del patrimonio archeologico della Colombia e i diritti delle comunità pregiudicate, partendo dall’utilizzo dei meccanismi giuridici stabiliti legalmente e istituzionalmente, a livello nazionale e internazionale, per la difesa e protezione dei diritti umani e la difesa dell’ambiente. Ha dato anche il suo sostegno all’iniziativa delle comunità danneggiate dal progetto idroelettrico per creare una Riserva Contadina per garantire la Sicurezza Agroalimentare della regione.

3. È conosciuto dall’opinione pubblica nazionale e internazionale per il processo di resistenza civile e pacifica che la comunità danneggiata dal progetto idroelettrico chiamato El Quimbo sta realizzando da più di 3 anni, sempre portata avanti senza che, fino ad ora, ci siano stati episodi di violenza da parte di questa comunità.

4. Il quadro delle problematiche sociali e ambientali che la comunità affronta a causa di questo progetto energetico è stato seguito dal professor Dussán, motivo per il quale è iniziata l’indagine disciplinare, in base a una comunicazione inviata dal Colonnello JUAN FRANCISCO PELAEZ RAMÍREZ alla Procura Regionale di Huila, il 7 marzo 2012, a cui è stato allegato del materiale audiovisivo che si intende utilizzare per  valutare “il carattere irregolare del comportamento del professor Miller Dussan” nelle manifestazioni che sono state fatte contro il progetto idroelettrico El Quimbo.

Questo materiale è stato consegnato in riferimento ai fatti avvenuti nei giorni 14 e 15 febbraio 2012, quando è stato effettuato uno sgombero violento nei confronti delle comunità impattate dalla diga che si trovavano nel loro habitat naturale, le spiagge pubbliche del Río Magdalena, da parte della ESMAD (Escuadrón Móvil Antidisturbios) della Polizia Nazionale colombiana. L’azione sproporzionata e violenta da parte della forza pubblica ha causato in quell’occasione vari feriti, tra i quali il giovane operaio Luis Carlos Trujillo Obregón, che in seguito a quei fatti ha perso l’occhio destro.

Le immagini, che hanno fatto il giro del mondo, dimostrano che le popolazioni locali, come stanno rivendicando da quando sono iniziate le loro proteste contro la costruzione della diga, non hanno mai utilizzato la violenza, neanche per difendersi dall’aggressione della forza pubblica.

Lo scorso 7 marzo 2012, il Colonnello JUAN FRANCISCO PELAEZ RAMÍREZ, della Polizia Nazionale della Colombia, ha presentato una denuncia, diretta alla Procura Regionale di Huila, contro il professor Miller Dussán per i motivi esposti in precedenza.

La motivazione della denuncia presentata alla Procura Regionale è preoccupante e attenta alla libertà d’espressione del professor Miller Dussán, come anche  a quella di tutti i membri della società civile che, con azioni organizzate e pacifiche, hanno cercato di mettere in rilievo le irregolarità di questo progetto energetico, considerando che secondo la Dichiarazione dei Principi sulla Libertà di Espressione: “La libertà di espressione, in tutte le sue forme e manifestazioni, è un diritto fondamentale e inalienabile, inerente a tutte le persone. È, inoltre, un requisito indispensabile per l’esistenza stessa di una società democratica”.

5. Il 16 marzo 2012, l’Impresa Emgesa, tramite il suo rappresentante legale per gli Asuntos Judiciales y Administrativos, signor JAIRO ERNESTO ARIAS ORJUELA, mediante l’uso del derecho de petición[1], ha richiesto informazioni all’Università Surcolombiana sulla vita del professor Dussán,  specificando successivamente che lo faceva per sollecitare un controllo di competenza da parte della Procura Generale della Nazione, atto che consideriamo arbitrario, visto che l’università non è tenuta a consegnare a privati documenti di riserva accademica di cui dispone per suo uso esclusivo, relazionati alle sue risorse umane, e che devono essere protetti per garantire l’autonomia Universitaria.

Bisogna mettere in risalto la peculiarità di entrambe le sollecitazioni, visto che stranamente sono state fatte nello stesso tempo e con lo stesso stile,  cosa che non solo evidenzia l’intenzionalità di stigmatizzare il lavoro che realizza il professor Miller Dussán con le comunità danneggiate dal progetto, ma che inoltre mette a rischio di violazione i diritti umani di chiunque denunci le irregolarità di questi grandi progetti economici che vanno a scapito dell’ambiente, della diversità e della vita.

Diritti in situazione di vulnerabilità e rischio di violazione:

In virtù di ciò che è stabilito negli articoli 4, 93 e 94 della Costituzione Politica della Colombia, e dalla sentenza T- 02 del 1992 della Corte Costituzionale, che mediante gli articoli 1e 2 della Carta fondano lo Stato Colombiano sul rispetto della dignità umana difendono la garanzia dei  diritti umani come fine essenziale dello Stato, sollecitiamo la protezione, compimento e ristabilimento dei Diritti Umani che si enunciano a  seguito, conculcati al professor Dussán e in presenza della possibile minaccia al resto degli accademici, ricercatori e membri della società civile organizzata che promuovono all’interno di un contesto democratico il rispetto per i diritti umani e per quelli della natura.

  • Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: Preambolo: Articoli: 1, 2, 3, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 18, 19, 20, 21 e 28.
  • Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici: Preambolo, Articoli: 1, 2, 3, 9 nº 2, 14, 17, 18, 19, 21, 22, 46 e 47.
  • Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali: Preambolo, Articoli: 1, 2 nº 2 e 3.
  • Convenzione Americana sui Diritti Umani: Articoli: 12, 13 e 14.
  • Dichiarazione Americana dei Diritti e Doveri dell’Uomo: Articolo 4.
  • Risoluzione 1803 (XVII) dell’Assemblea Generale, del 14 dicembre 1962, intitolata “Sovranità permanente sulle risorse naturali”, approvata dall’Assemblea Generale nella sua risoluzione 1803 (XVII), 14 dicembre 1962.
  • Dichiarazione sul Diritto dei Popoli alla Pace. Adottata dall’Assemblea Generale nella sua risoluzione 39/11, del 12  novembre 1984.
  • Dichiarazione sul diritto e dovere degli individui, gruppi e   istituzioni a promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali universalmente riconosciute dalle Nazioni Unite.
  • Dichiarazione di Rio sulla Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo, adottata dai governi partecipanti al summit delle nazioni unite per l’ambiente e lo sviluppo, celebrata a Río de Janeiro, Brasile, nel giugno 1992.

Bisogna sottolineare che si stanno calpestando principi internazionali, che si integrano alla legislazione nazionale in virtù della figura del blocco di costituzionalità, di corrispondenze con i quali gli Stati dovrebbero assicurare che vengano adottati mezzi di protezione, effettivi e concreti, e in forma urgente, destinati a quelle persone che possano essere attaccate per esercitare i propri diritti di libertà d’espressione, riconosciuti nella Dichiarazione universalmente condivisa sui reati contro la libertà d’espressione, e nei seguenti accordi: Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Patto Internazionale  sui Diritti Civili e Politici, Convegni di Ginevra del 1949 e suoi Protocolli Addizionali,  Convenzione Internazionale per la Protezione di Tutte le Persone contro le Sparizioni Forzate, Risoluzione 1738 del Consiglio di Sicurezza del ONU (2006), risoluzione 12/16 del Consiglio dei Diritti Umani del ONU.

Il diritto alla libera espressione costituisce uno dei pilastri più significativi per  il vero esercizio della dignità umana, poiché è essenziale per l’esercizio del rispetto e la promozione di tutti i diritti umani. Senza la possibilità di opinare liberamente, di denunciare le ingiustizie e reclamare cambiamenti, l’uomo  sarebbe condannato all’oppressione.
Per queste stesse ragioni, il diritto alla libera espressione è uno dei diritti  più minacciati, tanto dai governi repressivi che vogliono impedire il cambiamento, come anche dalle persone che a livello individuale vogliono imporre la loro ideologia, i loro valori personali o interessi economici, mettendo a tacere il pensiero e la diversità.

Infine, ricordiamo allo Stato Colombiano gli obblighi contenuti nella Convenzione Americana che, come conseguenza delle presunte violazioni agli articoli precedentemente menzionati, potrebbe non rispettare nel non  adempimento degli articoli 1.1: Obbligo di Rispettare i Diritti, e 2: Dovere di Adottare Disposizioni di Diritto Interno.

Nella struttura giuridica Nazionale troviamo le seguenti violazioni nei confronti dei diritti fondamentali e costituzionali che sono riconosciuti nella Costituzione Politica Colombiana:

Preambolo, Articoli: 1, 2, 3, 4, 5, 8, 13, 15, 16, 18, 20, 21, 27, 29, 40, 58 inciso secondo, 63, 64, 69, 72, 78, 79, 80, 87.

Come persone vincolate alla riflessione accademica riteniamo che la nostra missione sia quella di contribuire alla formazione integrale dei cittadini attraverso l’assimilazione, produzione, applicazione e diffusione della conoscenza scientifica, umanistica, tecnologica, artistica e culturale e dei saperi popolari, con spirito critico, affinché si rifletta e si agisca efficacemente per la soluzione dei problemi dello sviluppo umano integrale, del paese e del mondo, in un contesto di libertà di pensiero, pluralismo ideologico e in conformità con un’etica che consolidi la solidarietà e la dignità umana.

Per questa ragione vogliamo esprimere con preoccupazione che i fatti  sopra menzionati evidenziano una persecuzione e stigmatizzazione nei confronti del professor Miller Dussán, che si inquadrano in una reiterata politica di criminalizzazione nei confronti del movimento sociale, cosa che peggiora la grave situazione dei diritti umani di cui è vittima il popolo colombiano, e in particolare riteniamo che il conflitto venga acutizzato da azioni tendenti alla criminalizzazione della protesta, indagine e promozione dei diritti dell’ambiente.

Richiediamo che si sospenda immediatamente qualsiasi azione legale infondata contro il professor Miller Dussan Calderón e vengano garantiti i suoi diritti fondamentali, come anche la sua sicurezza personale, quella della sua famiglia e la libertà di pensiero, di organizzazione, di espressione  e d’insegnamento; così come il rispetto e la garanzia che non si reiterino comportamenti intimidatori nei confronti di soggetti sociali che si oppongono a politiche economiche dannose per la biodiversità del nostro territorio.

Firmatari:

Arturo Escobar, Professore di Antropologia, Università della Carolina del Nord, Chapel Hill – U.S.A.
Pablo Ospina, Universidad Andina Simón Bolívar, Quito – Ecuador
Dra. Silvia Rodríguez, Catedrática de la Universidad Nacional, San José – Costa Rica
Dr. Jorge Lobo, Escuela Biología Universidad de Costa Rica, San José – Costa Rica
Scott Robinson, Profesor Universidad Autónoma Metropolitana-Iztapalapa – México
David Barkin, Profesor Distinguido Universidad Autónoma Metropolitana-Xochimilco – México
Mario Antonio Godínez, Facultad de Agronomía Universidad de San Carlos – Guatemala.
Mario Alejandro Pérez, Universidad del Valle – Instituto CINARA, Facultad de Ingeniería, Cali – Colombia
Belizza Janet Ruiz Mendoza, Profesora Facultad de ingenierías, Universidad Cooperativa de Colombia
Sergio H Lopera C, Profesor Asociado Facultad de Minas, Director Grupo de Economía y Medioambiente – GEYMA
Tomás León Sicard, Instituto de Estudios Ambientales de la Universidad Nacional de Colombia
Gregorio Mesa Cuadros, Profesor Asociado Universidad Nacional de Colombia.
Patricia Jaramillo, Profesora Asociada, Departamento de Sociología Universidad Nacional de Colombia
Catalina Toro Pérez, PHD Ciencia Política, Profesora Asistente Departamento de Ciencia Política, Coordinadora Grupo Política y Derecho Ambiental, Coordinadora Maestría Biociencias y Derecho, Facultad de Derecho Ciencias Políticas y Sociales, Universidad Nacional de Colombia
Jairo Puente Bruges, Decano Facultad Química Ambiental, Universidad Santo Tomas, Bucaramanga
Julio Fierro, Profesor del Instituto de Estudios Ambientales de la Universidad Nacional de Colombia
Luz Dinora Vera A., Profesora Asistente Universidad Nacional de Colombia
Teresita Lasso Amezquita, Profesora Asociada, Directora del Observatorio de Conflictos Ambientales, Universidad de Caldas
Javier Gonzaga Valencia Hernández, Profesor Asociado Observatorio de Conflictos Ambientales, Universidad de Caldas
Dra. Mirta A. Antonelli, Profesora adjunta categoría I Universidad Nacional de Córdoba – Argentina
Daniel Libreros Caicedo, Docente de la Universidad Nacional, Facultad de Derecho y Ciencia Política
Carlos Salgado Aramendez, Director Planeta Paz
Alfredo Molano Bravo, Sociólogo, Periodista y Escritor – Colombia
Aldemar Macias Tamayo, Sociólogo y docente de la Universidad Surcolombiana
Yamile Johana Peña Poveda, Directora de Corporación Com-Unidad
Carlos Ernesto Gómez, Director de Asociación Cultural y Ambientalista del Sur – ACAS
Juan Pablo Soler, Director Otros Mundos – Colombia
Tatiana Roa Avendaño, Presidenta Censat Agua Viva – Amigos de la Tierra Colombia
ASOCIACIÓN DE AFECTADOS POR LA CONSTRUCCIÓN DEL PROYECTO HIDROELECTRICO DE EL QUIMBO – ASOQUIMBO – Colombia
INSTITUTO LATINOAMERICANO PARA UNA SOCIEDAD Y UN DERECHO ALTERNATIVO (ILSA)
ASOCIACION CENTRO NACIONAL DE SALUD AMBIENTE Y TRABAJO
CENSAT AGUA VIVA – Amigos de la Tierra Colombia
OTROS MUNDOS Colombia

Firmatari ITALIA:

Confederazione COBAS
A Sud Onlus
CDCA – Centro Documentazione Conflitti Ambientali
Partito della Rifondazione Comunista
Comitato SpeziaViaDalCarbone, La Spezia
Coordinamento “Il sud siamo noi”, Ravenna
EcoMapuche, Ass. di amicizia con il popolo Mapuche
Associazione Kiwani
Comitato Carlos Fonseca



[1]Derecho de petición in Colombia è un diritto costituzionale nel quale viene affermato che: “Tutti i cittadini colombiani hanno il diritto costituzionale di presentare “Richiesta di petizione” davanti a qualsiasi entità o impiegato pubblico, in Colombia o all’estero (Ministeri, Municipi, uffici governativi, Ambasciate, Consolati, Missioni Diplomatiche, Diplomatici o funzionari pubblici in generale).”

Traduzione a cura di StopEnel da http://millerdussan.blogia.com/2012/071001-accion-urgente-a-favor-del-profesor-e-investigador-de-la-universidad-surcolombia.php

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