Nome del conflitto: Centrale Eugenio Montale – Enel
Dove sta avvenendo: La Spezia – Liguria
Breve storia (1962-2012)
1962 – inaugurazione della centrale Edison-Volta: alimentata a olio combustibile è la più grande d’Europa e prevede la costruzione di un nuovo gruppo da 320 MW;
1963 – le popolazioni residenti nei quartieri limitrofi della centrale lamentano danni alle colture a causa dei residui della combustione (acido solforico nebulizzato);
1971 – in assenza di garanzie per la salute dei cittadini un’ordinanza comunale impone il funzionamento con combustibile liquido a tenore di zolfo non superiore all’1%;
1990 – il referendum cittadino sancisce chiusura Enel (nel frattempo trasformata a carbone) entro il 2005 e utilizzo del metano per la produzione del 50% dell’energia;
1991 – il sindaco Burraffato ordina la chiusura della centrale per violazione della normativa sulle acque di scarico. La centrale riapre grazie all’innalzamento dei limiti di legge;
1993 – una sentenza della Pretura della Spezia riconosce la responsabilità di Enel per inquinamento dell’aria e del mare con relativo risarcimento del danno da liquidarsi dal Giudice Civile, con fissazione di una provvisionale di L. 50.000.000. Mai risarcito in via definitiva;
1997 – il Ministero dell’Industria definisce il nuovo assetto della centrale;
2001 – la centrale è ora composta delle sezioni 1 e 2, a ciclo combinato alimentate a gas naturale, ciascuna con una potenza elettrica di 340 MW. La sezione 3, a carbone, è stata sottoposta a lavori di adeguamento ambientale;
2007 – il sindaco Federici nel suo programma elettorale si impegna a chiedere la trasformazione a gas dell’intera centrale (che avrebbe dovuto chiudere nel 2005). La commissione IPPC protocolla la richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale presentata da Enel il 22/12/2006;
2009 – il Comune della Spezia affida una consulenza all’Istituto Superiore di Sanità nel procedimento di rilascio dell’AIA;
2010 – bozza di relazione dell’Istituto Superiore di Sanità;
2011 – relazione finale dell’Istituto Superiore di Sanità;
7/2011 – 7/2012 – costituzione e azioni del comitato SpeziaViaDalCarbone, che ha raccolto in pochi mesi oltre 3000 firme.
La centrale, che non ha ancora l’Autorizzazione Integrata Ambientale, produce tuttora il 90% dell’energia con la combustione del carbone. Secondo fonti del Ministero dell’ambiente l’AIA alla centrale sarà concessa entro il 2012.
Che cosa sta succedendo (2011 – 2012)
Il Comitato SpeziaViaDalCarbone ha contestato la posizione delle Amministrazioni locali che, in sede di rilascio dell’AIA a Enel, hanno ritenuto di limitarsi a richiedere per la centrale della Spezia modifiche impiantistiche e livelli di emissioni inferiori a quelli previsti dalla normativa per i vecchi impianti. Le Amministrazioni non hanno preso in considerazione la possibilità di esprimere un parere sanitario negativo, giustificabile con le perizie e i dati sanitari esistenti ed eventualmente con nuove indagine ambientali e epidemiologiche.
Il Comitato ha inviato le proprie osservazioni alla Commissione IPPC presso il Ministero dell’Ambiente; ha diffidato il sindaco a rilasciare parere favorevole al rilascio dell’AIA in assenza di “tutte le valutazioni necessarie al rilascio di un parere sanitario”; ha inoltrato un reclamo alla commissione Ecolabel Ecoaudit contestando i dati contenuti nella Dichiarazione Ambientale (EMAS) di Enel, rispetto alle azioni di miglioramento intraprese e rispetto a quanto indicato nella documentazione AIA. Grazie alla registrazione EMAS, la centrale della Spezia sarebbe autorizzata a bruciare carbone per altri 8 anni.
Durante l’ultimo anno i cittadini hanno segnalato diverse emissioni anomale dal camino ed emissioni diffuse al pontile di sbarco e lungo il nastro trasportatore del carbone. A partire da Gennaio 2012 sono stati presentati alla magistratura un esposto firmato da oltre trenta cittadini; un esposto (inviato anche alle autorità di controllo) firmato dal Comitato; una memoria giurata di cittadini che hanno testimoniato delle emissioni anomale convogliate, diffuse e di rumore.
Al momento la magistratura ha aperto un fascicolo per getto di cose pericolose. Sono state sottoposte alla magistratura anche ipotesi di omissione di controlli da parte delle autorità preposte. In seguito agli esposti e alle segnalazioni dei cittadini, ArpaLiguria ha avviato un monitoraggio delle Polveri Totale Sospese nell’area della centrale e del porto di cui non si conoscono ancora gli esiti.
Le ragioni per cui il Comitato SpeziaViaDalCarbone contesta l’impostazione della procedura di AIA:
- mancato riconoscimento del principio della specificità del sito;
- mancanza di valutazione delle alternative impiantistiche all’attuale configurazione;
- mancata applicazione delle MTD, in particolare per il ciclo del trasporto e dello stoccaggio del carbone e delle tecniche di disinquinamento delle emissioni, soprattutto in relazione alle polveri ultrafini e ai microinquinanti;
- monitoraggio non adeguato dei microinquinanti cancerogeni, come pure di altri inquinanti di origine secondaria che si formano a partire dagli inquinanti primari;
- modello gestionale dell’impianto non adeguato ad evitare fenomeni di inquinamento significativi: eccessivo numero di transitori, tempi lunghi di marcia degli impianti a potenza ridotta;
- confronto non aggiornato con la reale situazione della qualità dell’aria nel sito in cui è collocata la centrale;
- mancato rispetto del modello gestione dell’impianto sotto il profilo della tipologia dei combustibili, come era stato stabilito con il decreto del 29 gennaio 1997 che prevedeva un uso significativo delle sezioni a metano, al contrario significativamente sottoutilizzate da anni;
- non sussistenza delle condizioni per il rilascio della nuova registrazione EMAS alla centrale della Spezia.
Gli aspetti sanitari e ambientali:
- la Provincia della Spezia ospita, tra l’altro, il SIN di Pitelli (discarica di rifiuti tossici) che si estende anche in mare, numerose discariche e altre aree non ancora bonificate;
- nel Golfo della Spezia operano il porto commerciale, diversi cantieri navali, l’arsenale militare, il rigassificatore di Panigaglia: inquinamenti presenti e passati (amianto e mesotelioma) e costante rischio per la salute;
- non sono disponibili indagini epidemiologiche aggiornate e non esiste un registro tumori; i dati ASL disponibili evidenziano indici di mortalità e morbilità per patologie correlabili con l’inquinamento ambientale;
- le perizie e i monitoraggi effettuati nel corso degli anni ’90 e 2000 stabilivano una correlazione diretta tra l’attività della centrale e l’inquinamento del Golfo della Spezia e di numerosi comuni della Provincia.
Dettagli dei dati ambientali e sanitari sono contenuti nelle osservazioni presentate alla Commissione IPPC e disponibili qui:
Osservazioni alla Commissione Istruttoria per l’AIA – 27/7/2011
All. 1 Bozza relazione Istituto Superiore di Sanità
Nota di reclamo, al Comitato Ecolabel Ecoaudit e p.c. Comm. AIA – 27/7/2011
Allegato
Diffida al Sindaco della Spezia Federici
Audizione alla Commissione Ambiente della Provincia della Spezia – Presentazione – Note normativa
Audizione alla Commissione Ambiente del Comune della Spezia Presentazione – Note normativa
Esposto procura della Repubblica della Spezia
Qui tutta la documentazione dell’attività del Comitato http://speziapolis.blogspot.it/p/comitato-speziaviadalcarbone.html
Contatti: speziaviadalcarbone@gmail.com